Ciaran O'Driscoll
Uncreative pages
Pagine non creative di Ciaran O'Driscoll, tradotta e letta da Rita Castigli
PAGINE NON CREATIVE
Nella nebbia vedo una figura
che potrebbe non essere una figura,
sicuramente non una figura
che mi dia sollievo.
Potrebbe essere il vivace postino
nella sua imbracatura riflettente
che mi costringe a sollevare
la testa dal mio organetto
mentre mi esercito vicino alla finestra,
o lo spettrale lettore
del contatore elettrico?
Pensando quanta strada e non dimeno
non tanta ha fatto il mio suonare
fino ad ora, sento
una voce nella testa:
Potresti insistere
è quel che disse Paddy McDermott
in un pub a Cavan una notte
quando mi lamentai
di dover lavorare per giorni
su una semplice danza popolare
senza tuttavia riuscirci bene.
L'arte è una disgrazia determinata
certo non spesa invano
ma che ci manda a metà strada su in cielo,
una disciplina che costa non meno
del continuare a insistere per esprimere
qualcosa che scorre in ogni cosa,
per salvare il dolore da se stesso
e insegnargli a cantare.
In questi giorni, metto quell'indicazione del saggio di Cavan
sulle mie pagine non creative;
nel frattempo, l'organetto sul mio ginocchio
mi porta un po' di libertà
dai fallimenti e dai dolori
che frequentano quelle pagine sterili
in cerca di una frase scintillante
per trafiggere la resistenza dell'oscurità.
Treno lento e biglietto di sola andata;
il giudizio è - insisti.
english
Nella nebbia vedo una figura
che potrebbe non essere una figura,
sicuramente non una figura
che mi dia sollievo.
Potrebbe essere il vivace postino
nella sua imbracatura riflettente
che mi costringe a sollevare
la testa dal mio organetto
mentre mi esercito vicino alla finestra,
o lo spettrale lettore
del contatore elettrico?
Pensando quanta strada e non dimeno
non tanta ha fatto il mio suonare
fino ad ora, sento
una voce nella testa:
Potresti insistere
è quel che disse Paddy McDermott
in un pub a Cavan una notte
quando mi lamentai
di dover lavorare per giorni
su una semplice danza popolare
senza tuttavia riuscirci bene.
L'arte è una disgrazia determinata
certo non spesa invano
ma che ci manda a metà strada su in cielo,
una disciplina che costa non meno
del continuare a insistere per esprimere
qualcosa che scorre in ogni cosa,
per salvare il dolore da se stesso
e insegnargli a cantare.
In questi giorni, metto quell'indicazione del saggio di Cavan
sulle mie pagine non creative;
nel frattempo, l'organetto sul mio ginocchio
mi porta un po' di libertà
dai fallimenti e dai dolori
che frequentano quelle pagine sterili
in cerca di una frase scintillante
per trafiggere la resistenza dell'oscurità.
Treno lento e biglietto di sola andata;
il giudizio è - insisti.
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